La storia della grotta troglodita in Andalusia

Con l'arrivo della civiltà mussulmana, le cove venneroconsiderate opere architettoniche e le sue funzioni e il suo fine originariocambiarono.

In un primo momento si convertirono in rifugi per alcuni settorisociali dell'epoca che dovettero nascondersi o allontanarsi dal potere, e poisi trasformarono nell'unica casa che si poteva permettere la gente con scarsepossibilità economiche.

Con l'arrivo degli Almhoades a Granada, nei secoli XI eXII, i mozarabi (arabi convertiti al cristianesimo) vi cercarono rifugioper il loro culto.

A questo periodo appartengono le Hafas de Arriba deBenamaurel, un insieme di cove che includevano anche colombaie, situate nellapiù alta delle cavità di una spaccatura del terreno che lo divide in due parti, alla quale si accede mediante un sentiero.

Queste originali grotte medievali(conosciute a Guadix come Covarrones o Cuevas de Moros) possedevano un fortecarattere difensivo. Inoltre costituivano piccoli nuclei di popolazionicomposte da case isolate.

In base alle loro funzioni si raggruppavano(predecessori dei paesini che ospitano le attuali cove come Corte y Graena,Marchal, Lopera, Benalúa…), recuperate fino alla conquista cristiana; vedette, la cui localizzazione era molto difficile poiché si confondevano con le fendituredel paesaggio; per le dimensioni e la struttura della loro difesa eranoautentici castelli; e nei precipizi, la cui entrata era la finestra alla qualesi accedeva grazie a corde o scale.

I moreschi, che erano stati scacciati dallecittà dopo la conquista cristiana, scavarono massivamente le proprie covevicino a queste costruzioni sotterranee medievali, la maggior parte di essevennero abbandonate e mai più utilizzate.

Ad esempio a Guadix, alla fine del XVsecolo, per ordine del Duque de Escalonia e per supposti motivi di sicurezza,si produsse uno spostamento massivo della popolazione islamica dalla medinaalla periferia della città.

Questo fenomeno costruttivo raggiungerà la dimenzione urbanaalla fine del XVI secolo, quando i moreschi dopo la ribellione di Abén Humeyatornarono alle loro zone originarie e, non potendo rivendicare le propriepossessioni, occuparono le cove esistenti o costruirono nuove cove.

Nel XVIIsecolo altri abitanti che provenivano dal nord, con ordine di espulsionepromulgato da Filippo III, riabitarono le vecchie cove. 

Un'altro grandemomento di espansione delle cove (nate a partire dall'epoca nazarí comeresidenze familiari) si produsse nella provincia granadina alla fine del XIXsecolo e nella prima metà del XX, tappa che coincise con l'aumento demografico, l'immigrazione e la coltivazione di nuovi terreni.

Le importanti industriedello zucchero e quelle agricole presenti nella Hoya di Gaudix e di Baza e Huèscar, attirarono una popolazione di classe sociale ed economica umile che cercòuna casa economica che si adattava sia al suo modo di vita tradizionale, siaalle sue necessità di spazio (recinti per animali, stalle, sili…).

Grazie aqueste popolazioni e i successivi abitanti, questa millenaria mostra diarchitettura sotterranea si trasformò dando spazio al confort e alla praticitàe questo modificò alcuni dei suoi aspetti più tradizionali.

Durante il XX secolo si includono nelle case-cova quei servizi che già anni prima si eranointrodotti nelle case.

Negli anni '50 del XX secolo, venne realizzata a Guadix l'ultima scavazione massiva di cove.

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